20 miliardi di evasione in meno in tre anni - Ecco il piano di sviluppo dell'Agenzia.


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20 miliardi di evasione in meno in tre anni - Ecco il piano di sviluppo dell'Agenzia.
Autore: Chiara Ciranda - aggiornato il 05/07/2007
N° doc. 3602
05 07 2007 - Edizione delle 16:00  
 
Il documento presentato a Genova nel corso del convegno per il decennale degli uffici unici

20 miliardi di evasione in meno in tre anni
Ecco il piano di sviluppo dell'Agenzia

Tra gli obiettivi anche l'azzeramento dei rimborsi arretrati
 
Ridurre l'evasione è un obiettivo possibile e a portata di mano. Lo ha detto, questa mattina, il direttore dell'Agenzia delle entrate, Massimo Romano, e lo ha ribadito il viceministro Vincenzo Visco, nel corso dell'incontro organizzato dall'Agenzia per celebrare i dieci anni dall'attivazione dei primi uffici unici. Tra i relatori del convegno, aperto dal direttore regionale della Liguria, Enrico Pardi, anche Adriano Di Pietro, professore ordinario di Diritto tributario presso l'Università di Bologna. "Occorre avere la consapevolezza che molto dipende dalla capacità e volontà di investire nel potenziamento dell'Agenzia - ha spiegato Romano - facendone uno strumento ancora più efficace" nel contrasto all'evasione.

Nei locali della direzione regionale della Liguria, in via Fiume a Genova, il direttore dell'Agenzia ha presentato i contenuti del piano strategico triennale: un piano al tempo stesso "ambizioso e realistico, che porta a scegliere con chiarezza la strada dello sviluppo, per corrispondere pienamente alle esigenze che erano alla base del progetto Agenzia". Un progetto innovativo perché, ha aggiunto il direttore, "è nuovo il modello organizzativo, che privilegia aspetti importanti come la polifunzionalità degli addetti e il lavoro in team, è nuova la possibilità di gestire 'a tutto tondo' la posizione del contribuente, facilitando e rendendo più efficaci i controlli, è nuovo, infine, l'approccio con cui sono concepite e gestite le attività: come processi di servizio che rispondono alle esigenze della collettività". Concorde Adriano Di Pietro: "gli uffici finanziari sono gli antesignani di una trasformazione forte e radicale dell'Amministrazione finanziaria. Il ruolo dell'Agenzia delle entrate - ha detto - non consiste solo nella lotta all'evasione ma anche nel dare attuazione alle norme tributarie".

Quanto alle strategie in campo, il potenziamento dell'attività di contrasto all'evasione, un forte incremento dei servizi a più alto valore aggiunto, ma anche particolare attenzione al personale. Alcune considerazioni hanno poi riguardato il meccanismo di finanziamento dell'Agenzia ("non si tratta affatto di 'avere più soldi', ma di stabilizzare il sistema di finanziamento", ha chiarito Romano) oltre che i dati dell'attività svolta nei primi cinque mesi del 2007. Quanto agli obiettivi per il prossimo triennio, il direttore ha esposto, punto per punto, le proposte contenute nel piano strategico.

Accertamento
Il punto di forza della nuova strategia è quello di puntare sempre di più sull'attività di controllo sostanziale. A regime, nel 2011, gli accertamenti sui soggetti di medie e grandi dimensioni (con volume d'affari oltre 5,1 milioni) passeranno da 11mila del 2006 a 20mila, portando la frequenza dei controlli da cinque a tre anni, mentre gli accertamenti nei confronti dei soggetti di piccole dimensioni passeranno da 292mila del 2006 a 440mila, con un aumento della frequenza dei controlli da dieci a 6 anni e mezzo. La forte accelerazione dei controlli porterà a un significativo aumento delle somme riscosse a seguito di attività di accertamento: gli incassi da ruoli, accertamento con adesione, conciliazione e controlli formali (esclusi quelli automatizzati) dovrebbero superare a regine i 4 miliardi l'anno, con una crescita nel triennio di 1,6 miliardi, pari al 50 per cento. Un aumento a cui si accompagnerà una significativa riduzione strutturale della base imponibile evasa anche come effetto indotto. L'azione di recupero sarà migliorata inoltre da una più efficace azione di riscossione coattiva grazie a Equitalia, la nuova società pubblica che ha sostituito i concessionari privati, e da una più attenta difesa della pretesa erariale nel contenzioso.

Servizi
Particolare attenzione sarà posta alla questione dei rimborsi. Si punta ad azzerare lo stock arretrato e nel contempo a evitare il loro riformarsi. L'obiettivo nel triennio è quello di erogare i rimborsi chiesti con le dichiarazioni contestualmente alla comunicazione con cui si informa il contribuente sull'esito dei controlli. Sempre in materia di liquidazione automatizzata delle dichiarazioni, saranno potenziati i controlli sulle posizioni irregolari del 15 per cento nel triennio, con l'obiettivo di intercettare le anomalie e ridurre al minimo l'invio di comunicazioni errate. Più in generale, le attività di servizio saranno concentrate su quelle a più alto valore aggiunto. Si prevede l'invio al contribuente di modelli precompilati e la predisposizione di una serie di servizi informativi anche personalizzati. E' allo studio la possibilità di gestire attraverso i cellulari le scadenze fiscali e il pagamento di alcuni tributi predeterminati come il canone Rai e le imposte dovute per la registrazione di contratti di locazione.

Dipendenti
Il piano di sviluppo dedica particolare attenzione al personale. Anzitutto, si propone l'assunzione straordinaria nel triennio di 3mila laureati da destinare interamente all'accertamento. Al reclutamento straordinario va aggiunto il rimpiazzo parziale per turn over di 2.100 unità (500 delle quali verranno assunte a fine anno) a fronte di 3.100 uscite previste. Accompagnando le assunzioni a un programma di ridistribuzione interna delle risorse, si punta a regime ad avere il 52,8 per cento dei dipendenti impegnato nelle attività di controllo e accertamento a fronte dell'attuale 41,8 per cento. Per contro, i dipendenti dell'area servizi scenderanno dall'attuale 33,3 per cento al 26,2 per cento. In calo anche gli addetti alle attività di governo e supporto che passano dal 17,3 per cento al 13,8 per cento. Sostanzialmente stabile al 7,2 per cento l'area contenzioso e consulenza giuridica.

Tutto ciò non senza dare avvio a una riflessione sul pubblico impiego e su quei fenomeni che molto hanno contribuito a danneggiarne la reputazione. "Proprio perché l'Agenzia delle entrate è, tra le amministrazioni pubbliche, quella che più direttamente, per la sua missione istituzionale, deve farsi carico dell'onere di favorire la tax compliance - ha detto Massimo Romano - essa tra le prime deve porsi il problema se non sia venuto il momento di cominciare a cambiare, intanto al proprio interno, regole che molto hanno contribuito a danneggiare la reputazione del lavoro pubblico per i comportamenti deteriori che hanno favorito e per gli effetti negativi che ne sono scaturiti sull'efficienza dei servizi". Il riferimento è a fenomeni come le abnormi assenze per malattia, all'abuso del part time e delle norme previste a tutela di gravi disagi personali e familiari, oltre che all'impossibilità di licenziare immediatamente i corrotti.

Quanto, infine, ai risultati, i dati dei primi cinque mesi del 2007 sono più che incoraggianti: nel periodo gennaio-maggio, relativamente alle imposte dirette, Iva e Irap, sono stati effettuati 188.019 accertamenti contro 122.253 dello stesso periodo del 2006, le verifiche sono state 4.230 contro 3.824 del 2006 e gli accessi per il controllo degli obblighi fiscali 55.565 contro 53.596 del 2006. In crescita del 13,6 per cento le maggiori imposte accertate che passano da 2,6 miliardi dei primi cinque mesi del 2006 a 3 miliardi, mentre gli importi riscossi al 30 giugno, a seguito di accertamento con adesione, acquiescenza e conciliazione giudiziale, passano da 390 milioni a 489 milioni, con una crescita del 20,6 per cento. Relativamente, poi, al contrasto alla violazione dell'obbligo di emettere ricevuta o scontrino fiscale, dal 29 novembre 2006 al 15 giugno scorso, tenendo conto anche dell'attività della Guardia di finanza, sono stati emessi da parte dell'Agenzia 31.758 atti di contestazione. Oltre 200 le sospensioni temporanee dell'attività disposte (102 al nord, 47 al centro e 56 al sud, isole comprese). Sul versante dei servizi, poi, ammontano a 6,6 miliardi (poco più del 50 per cento dei 12,5 miliardi previsti per l'intero anno) i rimborsi erogati nei primi sei mesi dell'anno: 5,2 miliardi di Iva e 1,4 miliardi di imposte dirette. Lo stock di pratiche da lavorare relativamente ai rimborsi Irpef arretrati, infine, è passato dalle 1.974.388 di inizio anno alle 958.331 al 2 luglio, per un'erogazione complessiva di 564 milioni.

Dati questi risultati, ha commentato Massimo Romano, quelli previsti per la fine dell'anno "saranno certamente raggiunti e superati a consuntivo. Tutti gli indicatori, infatti, mostrano un andamento più che positivo". Nel triennio, l'obiettivo principale dell'Agenzia resta comunque la riduzione del tasso di evasione: "L'Istat - ha aggiunto il direttore - stima l'economia sommersa tra il 16,6 per cento e il 17,7 per cento del Pil. L'ufficio Studi dell'Agenzia valuta la base imponibile Iva sottratta a tassazione in 270 miliardi annui. Di fronte a uno scenario di tale tipo, l'obiettivo dell'Agenzia nei prossimi tre anni è di ridurre la base imponibile evasa di circa 1,5 per cento del Prodotto interno lordo, pari a oltre 20 miliardi". "Recuperare i miliardi evasi è una questione solo di tempo, di volontà politica e di capacità organizzativa", ha commentato, a questo proposito, il viceministro Visco. "Fin dall'inizio abbiamo detto che il recupero dell''evasione era finalizzato alla riduzione delle tasse. Adesso siamo in grado di cominciare a farlo, sempre che si contenga la spesa pubblica". E riguardo alle critiche degli autonomi sugli studi di settore, Visco ha aggiunto: "se ci fosse un maggiore adempimento spontaneo da parte di tutti i cittadini, sarebbe possibile garantire delle facilitazioni fiscali, quali, ad esempio, una riduzione dell'imposizione per il rischio di impresa assunto dai lavoratori autonomi".

Il discorso del direttore Romano

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Chiara Ciranda
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