a cura degli specialisti di GBsoftware
Commento Il legislatore ha voluto, sulla scia dell’esperienza americana, sensibilizzare i soggetti che operano in un determinato settore a darsi delle regole, invece che imporre determinati dettami. Nel presente articolo, si concretizza l’dea dei codici di deontologia e di buona condotta, al fine di responsabilizzare, appunto, i soggetti che trattano dati, sia nella formazione di regole, sia nella applicazione di queste, in accordo con il Garante, cui spetta il compito di: a) promuovere la sottoscrizione dei codici nell’ osservanza del principio di rappresentatività, b) verificarne la conformità alle leggi ed ai regolamenti e c) garantirne la diffusione ed il rispetto. Tali codici assumono la veste di un vera e propria fonte dell’ordinamento, la cui osservanza costituisce una condizione essenziale per la liceità e la correttezza del trattamento dei dati. I codici di deontologia nel corso del tempo approvati, come previsto dal nuovo codice sulla privacy, vengono raccolti nell’Allegato A) dello stesso, dopo essere stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. In tale senso, la relazione al codice precisa che: “il rispetto delle disposizioni dei codici di deontologia e di buona condotta resta, per espressa previsione di rango legislativo introdotta da precedenti decreti legislativi, “essenziale” per determinare la liceità del trattamento dei dati personali ivi disciplinato, sebbene i codici continueranno a venire a giuridica esistenza - e ad essere eventualmente emendati - secondo i noti meccanismi procedurali non legislativi già osservati e che coinvolgono le entità maggiormente rappresentative del settore considerato”. Ad oggi però, sono pochi i codici deontologici approvati (attività giornalistica, scopi statistici e di ricerca scientifica, scopi storici), mentre altri sono ancora in fase di ultima definizione (attività scolastica e ricerca scientifica, gestione del rapporto di lavoro, libere professioni ed investigazioni private ecc.), questo perché nella cultura italiana il concetto privacy non ha trovato nel corso degli anni, quella importanza che gioco forza nel futuro imminente, stante anche le pesanti sanzioni previste, dovrà trovare.
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