Base imponibile Irap: corretta classificazione di costi e ricavi (1).


I nostri software
 Home > Tutte le notizie ed i documenti
 
Base imponibile Irap: corretta classificazione di costi e ricavi (1).
Autore: Flavio Ferrini - aggiornato il 15/05/2006
N° doc. 1507
     
15 05 2006 - Edizione delle 15:30  
 
Documento interpretativo n. 1 del principio contabile 12

Base imponibile Irap: corretta classificazione di costi e ricavi (1)

I componenti rilevanti incidono indipendentemente dalla loro collocazione nel conto economico
 
Il documento interpretativo n. 1 del principio contabile 12, che riguarda la corretta classificazione dei costi e dei ricavi nello schema di conto economico previsto dall'articolo 2425 del codice civile, è stato emesso dall'Oic (Organismo italiano di contabilità) il 13 luglio 2005, in sostituzione di quello datato maggio 1998, redatto dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e dal Consiglio nazionale dei ragionieri.
L'aggiornamento, resosi necessario a seguito delle modifiche introdotte alla disciplina del bilancio, con il Dlgs 17 gennaio 2003, n. 6, e successive modifiche e integrazioni (riforma del diritto societario), presenta una diretta rilevanza ai fini dell'Irap.

Infatti, in base all'articolo 5 del Dlgs 15 dicembre 1997, n. 446, istitutivo dell'imposta, per le società di capitali, gli enti commerciali, le società in nome collettivo e in accomandita semplice e le persone fisiche esercenti attività commerciali, "la base imponibile è determinata dalla differenza tra la somma delle voci classificabili nel valore della produzione di cui al primo comma, lettera A), dell'articolo 2425 del codice civile e la somma di quelle classificabili nei costi della produzione di cui alla lettera B) del medesimo comma, ad esclusione delle perdite su crediti e delle spese per il personale dipendente".

L'articolo 11, quarto comma, dello stesso decreto prevede, inoltre, che "indipendentemente dalla collocazione degli stessi nel conto economico, i componenti positivi e negativi concorrono a formare la base imponibile in ragione della loro corretta classificazione".
Si fornisce, di seguito, un'analisi delle componenti positive e negative del valore della produzione che rilevano ai fini dell'Irap, alla luce dei suggerimenti e delle indicazioni fornite dal predetto documento interpretativo.

A - VALORE DELLA PRODUZIONE
A1 - Ricavi delle vendite e delle prestazioni

I ricavi (di vendita di prodotti e di merci, o di prestazione dei servizi) "caratteristici" dell'impresa vanno indicati per competenza e al netto di resi, sconti, abbuoni e premi, nonché delle imposte connesse con la vendita (articolo 2425-bis c.c.).
Dato che la restituzione di merci da parte dell'acquirente (ad esempio, per la presenza di difetti) e la concessione di abbuoni da parte del venditore (ad esempio, per la non conformità delle stesse a quelle ordinate) avvengono in un momento successivo a quello della emissione della fattura e della contabilizzazione del ricavo, è necessario, in sede di redazione del bilancio, operare la differenza tra il ricavo originariamente contabilizzato e l'eventuale reso e/o abbuono concesso.
Si ipotizzi che venga effettuata una vendita di merci per 80 euro e che successivamente vengano restituite merci per 20 euro in quanto difettose.
In contabilità, si registreranno queste due scritture:

DARE AVERE DARE AVERE
crediti vs clienti 96
Iva a debito 16
merci c/vendite 80

crediti vs clienti 24
Iva a debito 4
resi su vendite 20


In bilancio, figureranno ricavi delle vendite per 60 (80 - 20) nel conto economico e crediti verso clienti per 72 (96 - 24) nello stato patrimoniale.

Gli sconti hanno un diverso trattamento a seconda che siano di natura commerciale o finanziaria.
Nel primo caso, sono rilevati come gli abbuoni o i resi, ma non dovranno apparire autonomamente in bilancio bensì imputati in diminuzione dei ricavi.
Quelli di natura finanziaria (ad esempio, uno sconto riconosciuto per il pagamento in contanti) vanno invece imputati a conto economico tra gli oneri finanziari (voce C17 - interessi passivi e altri oneri finanziari).
La scrittura contabile per gli sconti passivi finanziari e per la conseguente riduzione del credito verso i clienti, potrebbe essere la seguente:

DARE AVERE DARE AVERE
sconti passivi crediti vs clienti 100 100


In sede di bilancio, gli sconti passivi finanziari non sono imputati in diminuzione dei ricavi in quanto non costituiscono rettifiche negative degli stessi.

Resi, sconti commerciali, abbuoni e premi rilevati in un esercizio successivo a quello in un cui è stata contabilizzata la vendita, costituiscono oneri straordinari (voce E21 del conto economico) che, pur non facendo parte del valore della produzione, sono rilevanti ai fini Irap in base al principio di correlazione posto dall'articolo 11, comma 3, del Dlgs n. 446/97 e vanno riportati in colonna 3 (variazioni in diminuzione) del rigo "ricavi delle vendite".
Vanno compresi nella voce A1 anche i ricavi derivanti dall'eventuale vendita (occasionale) di materie, materiali e semilavorati acquistati per essere impiegati nella produzione. Si tratta, infatti, anche in questa ipotesi, di ricavi della gestione caratteristica.

A2 - Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti
Le variazioni positive delle rimanenze (rimanenze finali maggiori di quelle iniziali) di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti, incrementano il valore della produzione; quelle negative, lo riducono.
La variazione delle rimanenze si ottiene dalla differenza tra gli importi relativi ai seguenti conti:
  • "prodotti finiti (o semilavorati o in corso di lavorazione) c/rimanenze finali" creato alla fine dell'esercizio in sede di valutazione delle rimanenze con la seguente scrittura contabile:

    DARE AVERE DARE AVERE
    prodotti finiti (o semilavorati o in corso di lavorazione) prodotti finiti (o semilavorati o in corso di lavorazione) c/rimanenze finali

    Con tale scrittura viene determinato il valore di fine esercizio dei prodotti finiti (o merci o semilavorati) non venduti, da contabilizzare nell'attivo dello stato patrimoniale e che si rendono disponibili per l'esercizio successivo

  • "prodotti finiti (o semilavorati o in corso di lavorazione) c/esistenze iniziali" creato all'inizio dell'esercizio in sede di riapertura dei conti con la seguente scrittura contabile:

    DARE AVERE DARE AVERE
    prodotti finiti (o semilavorati o in corso di lavorazione) c/esistenze iniziali prodotti finiti (o semilavorati o in corso di lavorazione)

    Con tale scrittura è "azzerato" il valore dei prodotti finiti (o semilavorati o in corso di lavorazione), contabilizzato nello stato patrimoniale in sede di valutazione delle rimanenze alla fine dell'esercizio precedente, considerandolo come un costo del nuovo periodo amministrativo.

La voce A2 è influenzata non solo da variazioni quantitative, ma anche da variazioni nei valori unitari dei prodotti, semilavorati, eccetera, a seguito del confronto fra costo e valore di realizzazione desumibile dall'andamento del mercato, così come previsto dall'articolo 2426, n. 9), del codice civile.

A3 - Variazioni dei lavori in corso su ordinazione
Valgono le stesse osservazioni fatte a proposito della voce A2.
E' inclusa la svalutazione per perdite previste su commesse, qualora non sia rilevata alla voce B13 (cfr Principio contabile 23).


1 - continua. La seconda puntata sarà pubblicata martedì 16

 
Flavio Ferrini

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
GBsoftware S.p.A.
Sede Legale
Via B. Oriani, 153
00197 Roma
Sede Operativa
Zona Industriale Santa Maria di Sette
06014 Montone (PG)
Contatti
Tel. 06.97626328
[email protected]
Cap. Soc. € 1.000.000,00 i.v. - Rea: Rm-1065349 C.F. e P.Iva 07946271009
Invia mail a GBsoftware