Base imponibile Irap: corretta classificazione di costi e ricavi (4).


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Base imponibile Irap: corretta classificazione di costi e ricavi (4).
Autore: Flavio Ferrini - aggiornato il 18/05/2006
N° doc. 1522
 
18 05 2006 - Edizione delle 15:00  
 
Documento interpretativo n. 1 del principio contabile 12

Base imponibile Irap: corretta classificazione di costi e ricavi (4)

Non tutti gli accantonamenti iscritti alla voce B13 sono deducibili
 
B10a - Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali
La voce comprende tutti gli ammortamenti economico-tecnici e fiscali, delle immobilizzazioni immateriali (costi di impianto e ampliamento, costi di ricerca e sviluppo, diritti di brevetto e di utilizzazione delle opere dell'ingegno, concessioni, licenze e marchi, avviamento) iscrivibili nella classe B) I dell'attivo dello stato patrimoniale.

B10b - Ammortamento delle immobilizzazioni materiali
Sono inclusi tutti gli ammortamenti economico-tecnici, ordinari e accelerati, delle immobilizzazioni materiali (come impianti e macchinari, terreni e fabbricati, attrezzature industriali) iscrivibili nella classe B) II dell'attivo dello stato patrimoniale.

Le scritture di ammortamento hanno lo scopo di attribuire all'esercizio una quota del costo dei fattori produttivi pluriennali e al tempo stesso di incrementare il fondo di ammortamento che a fine esercizio viene portato a rettifica del costo delle immobilizzazioni iscritte nell'attivo dello stato patrimoniale.
Se si considera un fabbricato, la tipica scrittura da cui scaturiscono gli ammortamenti in conto economico è la seguente:

DARE AVERE DARE AVERE
Ammortamento fabbricati Fondo ammortamento fabbricati


In bilancio (nello stato patrimoniale), a fine esercizio il valore dei fabbricati sarà iscritto al netto del relativo fondo di ammortamento.

B11 - Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
Le differenze positive (rimanenze finali maggiori di quelle iniziali) relative ai beni da magazzino indicati alla voce B6 assumono segno negativo; quelle negative incrementano, invece, il costo della produzione.
Come per le voci A2 e A3, si tiene conto anche delle eventuali svalutazioni delle rimanenze rispetto al costo di acquisto e dei successivi ripristini di valore nei limiti del costo.

La variazione delle rimanenze si ottiene dalla differenza tra gli importi relativi ai seguenti conti:

- "materie prime (o sussidiarie, di consumo e merci) c/rimanenze finali" creato alla fine dell'esercizio in sede di valutazione delle rimanenze con la seguente scrittura contabile:

DARE AVERE DARE AVERE
materie prime (o sussidiarie, di consumo e merci) materie prime (o sussidiarie, di consumo e merci) c/rimanenze finali


Con tale scrittura viene determinato il valore di fine esercizio delle materie prime (o sussidiarie, di consumo e merci) non consumate, da contabilizzare nell'attivo dello stato patrimoniale e che si rendono disponibili per l'esercizio successivo

- "materie prime (o sussidiarie, di consumo e merci) c/esistenze iniziali" creato all'inizio dell'esercizio in sede di riapertura dei conti con la seguente scrittura contabile:

DARE AVERE DARE AVERE
materie prime (o sussidiarie, di consumo e merci) c/esistenze iniziali materie prime (o sussidiarie, di consumo e merci)


Con tale scrittura viene "azzerato" il valore delle materie prime (o sussidiarie o in corso di lavorazione), contabilizzato nello stato patrimoniale in sede di valutazione delle rimanenze alla fine dell'esercizio precedente e si considera tale valore come un costo del nuovo periodo amministrativo.

B13 - Altri accantonamenti
Gli "altri accantonamenti" sono gli accantonamenti ai fondi per oneri iscrivibili nella classe B del passivo dello stato patrimoniale, diversi dai fondi per imposte, dai fondi di quiescenza e assimilati e dal Tfr.
Tali accantonamenti rappresentano costi certi nell'esistenza, ma di importo stimato, a differenza degli accantonamenti per rischi, di cui alla voce B12 del conto economico, non rilevanti ai fini Irap, che vengono stanziati a fronte di passività probabili e non certe.

Degli accantonamenti iscritti alla voce B13 sono deducibili ai fini Irap solo quelli stanziati per i costi di seguito specificati:
  • indennità per la cessazione dei rapporti di agenzia delle persone fisiche (articolo 105, comma 3, del Tuir)
  • lavori ciclici di manutenzione e revisione delle navi e degli aeromobili (articolo 107, comma 1, del Tuir)
  • spese di ripristino o di sostituzione dei beni gratuitamente devolvibili (articolo 107, comma 2, del Tuir)
  • oneri derivanti da operazioni e concorsi a premio (articolo 107, comma 3, del Tuir).

Tali accantonamenti, che vengono contabilizzati quando l'impresa prevede di sostenere in futuro dei costi di cui ancora non conosce l'importo, possono risultare in bilancio a seguito della rilevazione della seguente scrittura contabile di fine esercizio:

DARE AVERE DARE AVERE
Accantonamenti per spese future Fondo spese future


B14 - Oneri diversi di gestione
E' una voce di tipo residuale, comprendente tutti i costi della gestione caratteristica non iscrivibili nelle altre voci dell'aggregato B), nonché i costi delle gestioni accessorie (diverse da quella finanziaria), che non abbiano natura di costi straordinari. Essa, inoltre, comprende tutti i costi di natura tributaria che non rappresentano oneri accessori di acquisto (imposte indirette, tasse e contributi vari) diversi dalle imposte dirette.
Anche per questa voce i costi devono essere assunti al netto delle rettifiche per resi, abbuoni, sconti (di natura non finanziaria) e premi.

Le principali tipologie di "oneri diversi di gestione" sono le seguenti:

a) Costi derivanti dalle gestioni accessorie come, ad esempio:
  • costi di gestione e manutenzione di immobili civili non collocabili in altre voci
  • costi di gestione delle eventuali aziende agricole, non collocabili in altre voci
  • costi di manutenzione e riparazione di macchinari, impianti eccetera, locati a terzi.

b) Minusvalenze da alienazione di beni strumentali impiegati nella normale attività produttiva, commerciale o di servizi

Valgono le stesse considerazioni fatte a proposito delle plusvalenze (voce A5).

Esempio:
Cessione di un bene strumentale (un macchinario acquistato a 10.000 e ammortizzato al 60 per cento), effettuata per la normale necessità di sostituire il bene deperito, per 3.000:

DARE AVERE DARE AVERE
Fondo ammortamento macchinari macchinari 6.000 6.000

Crediti commerciali diversi 3.600
Macchinari 3.000
Iva a debito 600

Minusvalenze diverse macchinari 1.000 1.000


c) Sopravvenienze e insussistenze passive relative a valori stimati, che non derivino da errori Si tratta di rettifiche in aumento di costi, causate dal normale aggiornamento di stime compiute in precedenti esercizi. Vanno rilevate in questa voce anche le perdite realizzate su crediti, verificatesi a seguito di riconoscimento giudiziale di un minor importo di crediti, transazioni, cessioni di crediti, prescrizioni di crediti.

La scrittura contabile, da cui può scaturire una perdita su crediti da contabilizzare nella voce B14, è la seguente:

DARE AVERE DARE AVERE
Perdite su crediti Crediti verso clienti


Si fa comunque presente che, ai fini Irap, le perdite su crediti sono indeducibili. Vanno pertanto riportate anche in colonna 3 (variazioni in diminuzione) in modo che il valore deducibile di cui alla colonna 4 (valori Irap) sia al netto di tali perdite.

d) Imposte indirette, tasse e contributi
Si tratta sostanzialmente di quelle di seguito elencate (se non costituiscono oneri accessori di acquisto dei beni e servizi):
  • imposta di registro
  • imposte ipotecaria e catastale
  • tassa concessioni governative
  • imposta di bollo
  • Ici
  • imposta comunale sulla pubblicità
  • altri tributi locali (comunali, provinciali e regionali)
  • imposte di fabbricazione non comprese nel costo di acquisto di materie, semilavorati e merci
  • altre imposte e tasse diverse dalle imposte dirette da iscrivere alla voce 22.

L'Iva indetraibile va iscritta in questa voce se non costituisce costo accessorio di acquisto di beni.

e) Costi e oneri diversi, di natura non finanziaria
Qualunque altro tipo di costo od onere, di natura non finanziaria e non straordinaria.
L'elenco che segue è meramente esemplificativo:

  • contributi ad associazioni sindacali e di categoria
  • omaggi e articoli promozionali
  • oneri di utilità sociale, non iscrivibili alla voce B9
  • liberalità
  • abbonamenti a giornali, riviste e pubblicazioni varie
  • costi d'acquisto di giornali, riviste e pubblicazioni varie
  • costi e oneri vari di natura tecnica, amministrativa, legale e commerciale (ad esempio, spese per deposito e pubblicazione di bilanci, verbali assembleari, eccetera)
  • costi per la mensa gestita internamente dall'impresa al netto dei costi per il personale impiegato direttamente e degli altri costi "esterni" imputati ad altre voci
  • differenze inventariali riconosciute al proprietario dell'azienda condotta in affitto o in usufrutto
  • oneri derivanti da operazioni di compravendita con obbligo di retrocessione, qualora queste si configurino come prestiti di beni.


4 - fine. Le prime tre puntate sono state pubblicate nei giorni 15, 16 e 17 maggio

 
Flavio Ferrini


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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