Coniuge socio di fatto e subordinazione
Con sentenza n. 23 del 4 gennaio 2007, la Cassazione ha affermato che per l’esistenza in capo al coniuge dell’imprenditore della qualità di socio di fatto (e della conseguente responsabilità patrimoniale nei confronti dei dipendenti dell’imprenditore stesso) è necessario che il vincolo societario emerga da elementi concludenti,rigorosamente provati, idonei ad escludere che l’eventuale partecipazione all’attività aziendale del coniuge sia motivata esclusivamente dall’ “affectio maritalis”, nonché a delineare in modo in equivoco la compartecipazione all’attività commerciale.