Fattorie didattiche: prestazioni esenti dall'Iva - Risoluzione n. 53/E del 15 marzo 2007.


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Fattorie didattiche: prestazioni esenti dall'Iva - Risoluzione n. 53/E del 15 marzo 2007.
Autore: Maria Giordano - aggiornato il 29/03/2007
N° doc. 2900
29 03 2007 - Edizione delle 13:45  
 
Risoluzione n. 53/E del 15 marzo 2007

Fattorie didattiche: prestazioni esenti dall’Iva

Soddisfatti entrambi i requisiti, oggettivo e soggettivo, previsti dalla norma
 
Con la risoluzione n. 53/E del 15 marzo, l’Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti in merito all’applicabilità del regime di esenzione dall’Iva, previsto dall’articolo 10, n. 20), del Dpr n. 633/1972, alle prestazioni educative e didattiche rese alle scuole dalle fattorie didattiche.

L’attività educativo-didattica delle fattorie trova origine in uno specifico programma interregionale di "Comunicazione ed Educazione Alimentare", approvato a livello nazionale (in forza del secondo comma dell’articolo 1, legge 5 novembre 1996, n. 578, di conversione del decreto-legge 20 settembre 1996, n. 489, recante "interventi programmati in agricoltura per l’anno 1996") dal ministero delle Politiche agricole e forestali, in collaborazione con gli assessorati regionali all’Agricoltura e d’intesa con il ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca.
In particolare, con il suddetto programma, al fine di sensibilizzare le scuole a un’alimentazione di qualità attraverso la conoscenza del sistema agroalimentare italiano, sono stati avviati interventi didattici ed educativi integrativi, che prevedono specifiche attività promozionali a favore delle scuole, fra cui, lo svolgimento di visite presso fattorie didattiche.

Nel caso esaminato con il documento di prassi in commento, la Regione interpellante ha dato attuazione al citato programma interregionale di "Comunicazione ed Educazione Alimentare", istituendo l’Albo Regionale delle Fattorie Didattiche, la cui creazione risponde all’esigenza di attivare una rete regionale di fattorie didattiche a cui attingere per la successiva attività di "visite in Fattorie Didattiche".
La Regione, infatti, offre alle scuole interessate visite didattiche presso le fattorie iscritte all’apposito Albo regionale, corrispondendo un importo massimo di 9 euro per ciascun alunno.
Con i provvedimenti istitutivi dell’Albo regionale sono stati approvati una serie di documenti che disciplinano, tra l’altro, l’attuazione dell’offerta didattica da parte delle fattorie e le modalità di iscrizione all’Albo regionale stesso.
Le aziende vengono iscritte all’Albo regionale con decreto del dirigente del “Settore sperimentazione informazione ricerca e consulenza in agricoltura”, previo accertamento della sussistenza di una serie di requisiti concernenti, tra l’altro, la qualità dell’offerta formativa.

L’Amministrazione finanziaria ha chiarito che le prestazioni didattiche rese alle scuole dalle fattorie didattiche iscritte all’apposito Albo regionale, svolte secondo le modalità disciplinate dai provvedimenti regionali sopra richiamati, presentano i requisiti previsti dall’articolo 10, n. 20), del Dpr n. 633/1972, beneficiando, quindi, del regime di esenzione dall’Iva.
La risoluzione precisa, infatti, che risulta soddisfatto, nel caso di specie, sia il requisito oggettivo, trattandosi di prestazioni la cui natura educativa e didattica discende dai programmi statali e regionali in materia di educazione alimentare, sia quello soggettivo del riconoscimento, che viene conferito alle fattorie didattiche dalla Regione (che definisce e valuta ciascuna offerta formativa), attraverso l’iscrizione delle stesse nell’apposito albo regionale.

 
Maria Giordano
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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