Gli accertamenti resistono al contenzioso.


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Gli accertamenti resistono al contenzioso.
Autore: V.R. - aggiornato il 01/10/2007
N° doc. 4014
29 09 2007 - Edizione delle 16:00  
 
Alle Entrate il 40% delle vittorie tra totali e parziali

Gli accertamenti resistono al contenzioso

Nella gran parte dei casi di estinzione prima di arrivare al giudizio l’attività di controllo ha di fatto prodotto un risultato per l’erario
 
Gli accertamenti dell’agenzia delle Entrate resistono al contenzioso. Nel 2006, considerando tutti i gradi di giudizio, i contribuenti hanno vinto nel 28,7% dei casi. Per contro, gli uffici hanno visto riconosciuta la fondatezza dell’accertamento nel 29,3% dei casi in maniera totale e nell’11% dei casi in maniera parziale. Inoltre, nel 30,4% delle liti estinte prima del giudizio, l’accertamento ha di fatto prodotto un risultato per l’erario, in quanto circa il 65% delle estinzioni è avvenuta per adesione al condono e il 5% ricorrendo alla conciliazione giudiziale.
E’ quanto emerge dai dati sull’andamento del contenzioso riferiti agli atti di accertamento. Relativamente al contenzioso da accertamento, alla fine del 2006 le liti pendenti ammontano 228.456, in leggero calo rispetto alle 238.320 del 2005. Un calo determinato dalla differenza tra le nuove liti iniziate, 61.745, e quelle definite, pari a 71.609.

Nel dettaglio, analizzando gli esiti in relazione ai vari gradi di giudizio, i contribuenti hanno avuto la meglio nel 27,8% dei casi in Commissione tributaria provinciale (primo grado) e nel 34,3% dei casi in Commissione tributaria regionale (secondo grado). Per il resto, i giudici tributari hanno riconosciuto la validità della pretesa avanzata dagli uffici in maniera totale o parziale oppure il processo si è estinto prima di arrivare al giudizio.
Dai dati emerge che in primo grado l’ufficio ha vinto nel 29,5% dei casi in maniera totale e nell’11,7% dei casi in maniera parziale, mentre in secondo grado ha ottenuto una vittoria totale nel 29,3% dei casi e parziale nel 9,11% delle cause.
Relativamente ai casi di estinzione del processo prima di arrivare al giudizio (30,8% dei casi in primo grado e 27,2 in secondo), nella gran parte delle cause l’accertamento ha di fatto prodotto un risultato per l’erario.

Con riguardo alle liti definite nel 2006 nelle Commissioni di primo grado, il 45% si riferisce ad avvisi di accertamento notificati a persone fisiche, il 14% ad avvisi di accertamento in materia di Iva e l’11,3% riguarda avvisi di accertamento a società di capitali ed enti non commerciali. Seguono gli atti in materia di successioni, registro e Invim con il 10,3% e gli atti di recupero dei crediti d’imposta con il 4,2 per cento. La più alta percentuale di esiti favorevoli (41%) si registra nelle controversie relative agli accertamenti nei confronti dei sostituti d’imposta.
Quanto al secondo grado di giudizio, i 18.034 provvedimenti depositati riguardano nel 40,2% dei casi accertamenti a persone fisiche, nel 23,6% accertamenti Iva e nell’11,2% dei casi accertamenti a società di capitale ed enti non commerciali.

In termini di valore della lite, gli uffici hanno perso cause per un valore complessivo di 3,3 miliardi in primo grado e 3,3 miliardi in secondo. Per contro, hanno vinto totalmente per importi pari a 3,9 miliardi in primo grado e 1,8 miliardi in secondo, parzialmente per 1,6 miliardi in primo grado e 1 miliardo in secondo. Gli importi delle liti estinte ammontano a 2,3 miliardi in primo grado e 794 miliardi in secondo grado.

 
V.R
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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