Il Ministro Maroni: ecco le vere cifre stanziate e risparmiate per la previdenza complementare


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Il Ministro Maroni: ecco le vere cifre stanziate e risparmiate per la previdenza complementare
Autore: Ministero del Lavoro - aggiornato il 30/11/2005
N° doc. 997
30 novembre 2005
Il Ministro Maroni: ecco le vere cifre stanziate e risparmiate  per la previdenza complementare

Quattrocento milioni nel 2006, novecentotrenta nel 2007, un miliardo centotrenta milioni nel 2008. Queste le "vere cifre" stanziate per il lancio della riforma del Tfr e che vengono risparmiate con il rinvio della riforma al 2008, deciso la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri. A fornirle è il Ministro del Welfare Roberto Maroni,
che precisa: "Devono restare nel sociale".
 
Maroni ha illustrato le cifre, e le sue proposte di utilizzo, alla Commissione Bilancio della Camera impegnata nell'esame della Finanziaria. Il titolare del Welfare ha spiegato che nel decreto legge fiscale vengono stanziati, per il 2006, 154 milioni di euro per il fondo di garanzia e 46 milioni per la compensazione ai datori di lavoro. Altri 200 milioni venivano già stanziati per il 2006 con il decreto competitività. Il totale è di 400 milioni per il 2006. Per gli anni successivi, sempre sommando le risorse previste nel Dl fiscale e in quello competitività, ci sono 930 milioni nel 2007 e 1.130 milioni nel 2008, quando partirà la riforma.
 
"Essendo però il 2008 il primo anno della riforma – spiega Maroni -, a questo punto non servono più tutte le risorse previste, ma solo i 400 milioni che avevamo ritenuto necessari per il 2006". Il decreto competitività stanziava infatti altri 530 milioni per il 2007 e altrettanti per il 2008, che si sommano alle risorse del decreto fiscale: 400 milioni nel 2007 e 600 milioni nel 2008. Le cifre sono dunque molto più alte di quelle su cui si è sempre ragionato e cioè, in totale, 400 milioni nel 2006, 930 milioni nel 2007 e 1.130 milioni nel 2008.
Se ne discuterà al prossimo Consiglio dei Ministri.
 
Il Ministro ha quindi ribadito la sua richiesta di  mantenere nel sociale queste risorse. "Non sono risorse aggiuntive – precisa Maroni -, ma  già stanziate, e quindi coerenti e compatibili con il quadro di finanza pubblica.
 
Maroni ha quindi illustrato in commissione le sue due priorità: le cosiddette "donne silenti" e gli invalidi del lavoro. Sul primo punto, Maroni appoggia un emendamento della Lega Nord, che prevede la restituzione
dei contributi versati, rivalutati del tasso legale, alle donne lavoratrici che non hanno diritto alla pensione in quanto non hanno raggiunto i 20 anni di contributi. Misura una tantum, che si esaurirebbe nel 2006, e che costa circa 100 milioni.
Maroni ha invece bocciato la proposta dell'Udc sullo stesso tema: "Prevede non di restituire i contributi, ma di erogare la pensione. Scardina dunque il sistema previdenziale, perchè sarebbe un ritorno alle pensioni baby, con meno di 20 anni di contributi".
 
La seconda proposta riguarda le richieste dell'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro: "Sono richieste concordate con l'Anmil, per la rivalutazione delle rendite – dichiara il Ministro -, la riduzione dell'indennizzo in rendita, l'estensione dei nuovi parametri di valutazione del danno biologico, il miglioramento
delle prestazioni sanitarie, la riforma dell'assegno per l'assistenza personale continuativa. Un pacchetto che costa 137 milioni nel 2006, 147 nel 2007 e e 158 nel 2008". In tutto, dunque, con le due proposte di Maroni resterebbero liberi circa 170 milioni nel 2006.
 
No del ministro infine alla richiesta del sindacato di utilizzare i risparmi del Tfr per gli ammortizzatori sociali: "Non servono ulteriori risorse. Ci sono già il Fondo per l'occupazione e il fondo per le casse in deroga". Su quest'ultimo punto sono previsti 505 milioni in Finanziaria, "il sindacato dice che ne servono almeno 600, ma sbagliano. Tutto il settore tessile è già coperto fino al 31 dicembre 2006, e quindi non servono altre
risorse". 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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