Il bilancio 2008 tra maggiori e minori entrate.


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Il bilancio 2008 tra maggiori e minori entrate.
Autore: Gianluca Di Muro - aggiornato il 23/01/2008
N° doc. 7550
22 01 2008 - Edizione delle 19:30  
 
Studi e ricerche

Il bilancio 2008 tra maggiori e minori entrate

Il documento dalla Ragioneria dello Stato sintetizza gli interventi e la composizione della manovra attuata con la legge finanziaria
 
Interventi in materia di Iva, aumento dell'accisa sui tabacchi, limiti introdotti alle compensazioni dell'Iva a credito per quelle società che hanno partecipato a procedure di liquidazione di gruppo, interventi in settori specifici che prevedono anche il ricorso a provvedimenti di contrasto all'evasione fiscale. Sono queste le principali misure di aumento delle entrate contenute nella manovra di bilancio per il 2008 secondo le indicazioni contenute in uno studio pubblicato ieri dal servizio Studi dipartimentale della Ragioneria generale dello Stato.

Gli interventi per la famiglia
A fronte di maggiori entrate, il documento evidenzia anche che tre quarti delle minori entrate sono essenzialmente connessi a interventi nei riguardi della famiglie. Si va dagli sgravi per la casa con una nuova detrazione ai fini Irpef che varia, per i titolari di contratti di locazione, in funzione del reddito a una ulteriore detrazione in materia di Ici sulla prima casa di proprietà. Ulteriori interventi riguardano l'esclusione del reddito della casa di abitazione dall'imponibile, rilevante nel calcolo delle detrazioni ai fini Irpef per carichi familiari e redditi da lavoro, la proroga delle agevolazioni in materia di ristrutturazioni edilizie e di riqualificazione energetica degli edifici, l'esenzione dall'Irpef per tutti quei contribuenti che sono titolari soltanto di redditi fondiari non superiori a 500 euro all'anno e ulteriori detrazioni per le famiglie numerose con più di quattro figli.

Gli interventi per imprese e lavoratori autonomi
Il documento indica anche gli interventi predisposti dalla manovra di bilancio nei riguardi di imprese e lavoratori autonomi da cui sono attese minori entrate. Tra questi figurano quelli di riforma della struttura del prelievo e di revisione degli incentivi in materia di imposizione sui redditi d'impresa che per il 2008 operano a parità di gettito. In particolare, come indicato nel documento, la riduzione delle aliquote dell'Ires (dal 33 al 27,5 per cento), dell'Irap (dal 4,25 per cento al 3,9 per cento), l'introduzione di un regime fiscale opzionale per le imprese individuali e le società di persone con aliquota pari a quella dell'Ires sugli utili non distribuiti e, infine, un regime di tassazione agevolata delle plusvalenze da riorganizzazione aziendali concorrono ad abbattere il prelievo. L'imposizione di nuovi limiti alla deducibilità degli interessi passivi in luogo della thin capitalization e del pro-rata patrimoniale, l'abolizione degli ammortamenti anticipati e alcune modifiche alla base imponibile Irap sono le modifiche alla regole per determinare gli imponibili che contribuiscono all'aumento del prelievo.

Le esigenze di semplificazione
Il documento della Ragioneria evidenzia anche che gli interventi contribuiscono a semplificare il sistema poiché la loro specifica funzione è di eliminare le divergenze tra risultato di bilancio e la base imponibile. Per i lavoratori autonomi e le piccole imprese è previsto poi un regime fiscale semplificato (aliquota al 20 per cento) sostitutivo di imposte sui redditi, Iva e Irap (cosiddetti contribuenti minimi) e agevolazioni fiscali per autotrasporto e settore agricolo.

L'analisi del contesto
La manovra di bilancio approvata dal Parlamento è definita nel documento della Ragioneria moderatamente espansiva con un effetto di aumento del disavanzo nel 2008 pari a 0,4 punti percentuali del Pil in linea con il quadro economico di riferimento. In particolare per il 2008 l'indebitamento netto tendenziale delle amministrazioni pubbliche è stato stimato in settembre all'1,8 per cento del Pil ed è stato confermato l'obiettivo concordato in sede Ue nel 2006 pari al 2,2 per cento, cosi come è stata programmata una riduzione di 1,5 punti percentuali del rapporto tra debito e Pil al 103, 5 per cento. Il documento della Ragioneria evidenzia anche gli effetti in termini di entrate e di spese sul conto economico delle Amministrazioni pubbliche.
Per ulteriori approfondimenti in materia si rinvia all'analisi del
documento .

 
Gianluca Di Muro
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