Il dividend washing (1).


I nostri software
 Home > Tutte le notizie ed i documenti
 
Il dividend washing (1).
Autore: Michele Andriola - aggiornato il 13/12/2005
N° doc. 1061
 
13 12 2005 - Edizione delle 13:00  
 
Riflettori su...

Il dividend washing (1)

Tecnica economica di trasformazione di dividendi in plusvalenze
 
L'investimento in valori mobiliari rappresentativi di capitale di rischio è suscettibile di generare due fondamentali tipologie di proventi:
  1. i dividendi, cioè la parte di utili di cui l'assemblea dei soci delibera la distribuzione
  2. le plusvalenze (o capital gain), cioè il maggior valore acquisito dalle partecipazioni per effetto di favorevoli condizioni di mercato, dell'avviamento dell'azienda (c.d. goodwill), di manovre speculative e, non da ultimo, degli utili prodotti.

Tuttavia, l'investimento nei predetti valori mobiliari:

  • può non generare alcun dividendo, il che si verifica ogniqualvolta l'assemblea dei soci non delibera la distribuzione degli utili e ogniqualvolta la società non produca utili
  • ed è suscettibile di generare minusvalenze (o capital losses), derivanti da sfavorevoli condizioni di mercato, dall'avviamento negativo dell'azienda (badwill), da manovre speculative e, non da ultimo, dall'incasso di dividendi che, a parità di condizioni, depauperano la società delle relative risorse finanziarie o beni in natura distribuiti.

Ebbene, la tecnica dividend washing (o dividend stripping) non è altro che una modalità alternativa di incasso dei dividendi.
Trattasi, perciò, di un tipico fenomeno economico.
Il possessore delle partecipazioni preferisce - per le più svariate motivazioni - incassare il dividendo ... realizzando una plusvalenza.

Si supponga il seguente semplice caso:
due società Alfa e Beta costituiscono la società Omega, conferendovi denaro per 5.000 ciascuno e ricevendo ciascuno in cambio il 50 per cento delle quote sociali; alla fine del primo esercizio sociale, la società produce utili per 1.000; l'assemblea dei soci della società Omega delibera la distribuzione di dividendi per 800, da attribuire per 400 sia alla società Alfa sia alla società Beta, destinando la rimanente parte di utili a riserva legale e statutaria.
Ebbene, mentre la società Alfa incassa il dividendo di 400, la società Beta cede alla società Gamma la sua quota di partecipazione nella società Omega al valore di 5.400 (pari alla somma tra valore iniziale del conferimento e dividendo da distribuire), realizzando in tal modo una plusvalenza pari a 400. Gamma incassa il dividendo per 400 e retrocede a Beta al valore di 5.000 le partecipazioni previamente acquisite al valore di 5.400; il prezzo di retrocessione di 5.000 discende dal fatto che - a parità di condizioni - il valore delle partecipazioni risulta diminuito per 400. Gamma sopporta, perciò, una minusvalenza pari a 400.
Come può notarsi, il dividendo totale di 800 risulta giuridicamente incassato per un ammontare pari a 400 da Beta e per il restante ammontare dal socio Gamma subentrato a Beta(1).

Tuttavia - ed è qui il punto - sul versante economico Gamma non si è né arricchita né impoverita a seguito dell'incasso dei dividendi e della retrocessione delle partecipazioni. Il vero soggetto arricchito dalla distribuzione del dividendo è Beta, la quale risulta aver formalmente realizzato una plusvalenza e non aver incassato alcun dividendo.
Ebbene, intanto la tecnica del dividend washing è configurabile in quanto rimanga sostanzialmente immutata la situazione iniziale, in cui soci della società Omega erano Alfa e Beta. Il che equivale a dire che il ruolo di Gamma è di mero soggetto interposto, che non subisce alcun arricchimento né impoverimento dall'acquisizione della partecipazione, dalla distribuzione dei dividendi e dalla retrocessione delle partecipazioni. Infatti, Gamma riveste la qualifica di socio della società Omega lo stretto tempo necessario per l'incasso dei dividendi.
Se, viceversa, Gamma non dovesse procedere alla retrocessione delle partecipazioni a Beta, non potrebbe configurarsi alcun fenomeno di dividend washing, in quanto la posizione di Gamma non si qualificherebbe come economicamente neutrale.
Infatti, fermo restando l'arricchimento di Beta per 400 a seguito della cessione delle partecipazioni per 5.400, con l'incasso del dividendo Gamma pareggia, per così dire, il maggiore valore di 400 riconosciuto a Beta in sede di acquisizione delle partecipazioni e diviene egli stesso investitore nella società Omega, subentrando al socio Beta e acquisendo, in tal modo, il diritto alla percezione dei dividendi che la società produce dal momento in cui egli è divenuto socio.

In sintesi, la tecnica del dividend washing consente a un socio di incassare dividendi travestiti da plusvalenze realizzate.
Stando così le cose, il legislatore tributario non può che prendere atto di tale fenomeno economico e mirare a equiparare il trattamento tributario dei dividendi incassati con quello delle plusvalenze realizzate, al fine di evitare facili arbitraggi fiscali tra le due tipologie reddituali.
Perciò, da un punto di vista tributario, la tecnica del dividend washing altro non rappresenta che un tipico arbitraggio fiscale tra il regime tributario dei dividendi e quello delle plusvalenze/minusvalenze.


1 - continua. La seconda puntata sarà pubblicata giovedì 15


NOTE:
(1) Un istituto giuridico alternativo alla cessione e alla successiva retrocessione delle partecipazioni, può essere la cessione dell'usufrutto su partecipazioni. I risultati economici che ne derivano sono identici a quelli derivanti dalla cessione e successiva retrocessione.

 
Michele Andriola

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
GBsoftware S.p.A.
Sede Legale
Via B. Oriani, 153
00197 Roma
Sede Operativa
Zona Industriale Santa Maria di Sette
06014 Montone (PG)
Contatti
Tel. 06.97626328
[email protected]
Cap. Soc. € 1.000.000,00 i.v. - Rea: Rm-1065349 C.F. e P.Iva 07946271009
Invia mail a GBsoftware