L'Iva lorda e l'evoluzione di alcune grandezze macro economiche.


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L'Iva lorda e l'evoluzione di alcune grandezze macro economiche.
Autore: Stefano Pisani - aggiornato il 28/07/2006
N° doc. 1670
 
28 07 2006 - Edizione delle 15:00  
 
Le analisi dell'Ufficio Studi dell'Agenzia delle entrate

L'Iva lorda e l'evoluzione di alcune grandezze macro economiche

Nel secondo trimestre, il gettito da ordinaria gestione segna un + 35,3% rispetto ai primi tre mesi dell'anno
 
Premessa
Nell'ultimo numero della "
Nota congiunturale n. 3" dell'Ufficio Studi dell'Agenzia delle entrate si analizza il gettito di cassa dell'Iva lorda registrato nel secondo trimestre del 2006. Nel periodo aprile-giugno, tale gettito si è attestato su una cifra di 28,1 miliardi di euro, di cui 27,9 miliardi derivanti da ordinaria gestione e 269 milioni da attività di accertamento e controllo. Nelle pagine seguenti sono forniti alcuni strumenti utili per interpretare la dinamica della prima componente, che rappresenta la quota più consistente del gettito.
Rispetto ai precedenti tre mesi, nel secondo trimestre 2006 l'Iva da ordinaria gestione (IVAog) è cresciuta di circa 7,3 miliardi di euro (+ 35,3 per cento); la domanda a cui si cercherà di rispondere è: a cosa è dovuta una crescita così consistente?

La lezione acquisita dall'esperienza passata
Una prima chiave di lettura si può trarre allargando l'orizzonte di osservazione della variabile di interesse, verificando se IVAog presenti degli andamenti regolari se osservata su più anni. Nella figura 1 è riportato il gettito trimestrale cosi come si è stato rilevato negli ultimi sei anni; dato che il periodo considerato non è stato influenzato da variazioni "sostanziali" nella normativa del tributo, la serie può considerarsi omogenea nel tempo e, quindi, si possono trarre delle conclusioni sull'andamento "naturale" del fenomeno.


Fonte: MAGISTER, Monitoraggio, Tesoreria Erario

L'osservazione grafica mette in luce che, all'interno di ciascun anno, il gettito risulta sistematicamente in crescita dal primo al quarto trimestre. Si osserva, in particolare, una sorta di componente "stagionale" che fa si che l'ammontare del secondo trimestre (indicato con una freccia nel grafico) sia sistematicamente superiore a quello del primo e che nel quarto trimestre si concentri la quota maggiore dei versamenti annuali.

Tale componente stagionale influenza i confronti tra due trimestri contigui e, quindi, non ci consente di valutare se la variazione del secondo trimestre rappresenti un effettivo incremento del gettito o sia semplicemente ascrivibile alla naturale crescita registrata anche negli anni precedenti. Per sterilizzare quest'ultima componente, è necessario rapportare il dato del secondo trimestre 2006 come il periodo corrispondente dell'anno precedente, calcolare, cioè, le variazioni tendenziali. Come risultato si ottiene una variazione dell'11,4 per cento, che evidenzia come, al netto di fenomeni stagionali, siamo in presenza di una forte crescita dell'IVAog. Crescita che conferma i segnali positivi già registrati nei due trimestri precedenti (+ 6,5 per cento nel primo del 2006 e + 6,4 per cento nel quarto del 2005).

Dato che l'IVAog è la risultante di un'aliquota applicata su transazioni monetarie che intercorrono nel sistema economico, è intuitivo comprendere che l'andamento di tale aggregato sia fortemente correlato con la dinamica seguita dai principali indicatori macro economici. Più in dettaglio, l'Iva risente positivamente sia della crescita delle quantità scambiate sul mercato, la cosiddetta crescita "reale", sia delle variazioni al rialzo dei prezzi (l'inflazione). E', quindi, importante comprendere se la dinamica positiva dell'IVAog sia dovuta all'innescarsi della crescita economica (ovvero dell'economia reale) oppure dipenda da una recrudescenza di spinte inflazionistiche.

Per approfondire tali aspetti, la nota congiunturale dell'Ufficio Studi dell'Agenzia delle entrate scompone IVAog in due componenti, distinguendo gli scambi interni (che rappresentano tra l'80 per cento e il 90 per cento del totale) dalle importazioni. A ciascuna componente è associato uno specifico indicatore macro economico che è in grado di spiegarne l'andamento di fondo.

L'Iva sugli scambi interni
Per la sua stessa natura, l'Iva sugli scambi interni (IVA01) è un'imposta che grava principalmente sui consumi finali e, quindi, l'indicatore macro economico per spiegarne la dinamica è rappresentato dai consumi finali interni, elaborati dalla contabilità nazionale trimestrale dell'Istat(1).

Inoltre, in virtù delle modalità di pagamento del tributo, si è osservato che IVA01 risente con un trimestre di ritardo delle variazioni dei consumi; in particolare, la variazione di IVA01 registrata nel secondo trimestre 2006 è generata dalla variazione del valore monetario dei consumi osservato nel primi tre mesi dello stesso anno. Una volta operata tale operazione di sfasamento temporale, dalla figura 2 si può osservare come esista un notevole grado di accostamento tra le variazioni tendenziali dei due aggregati, nell'arco temporale che va dal primo trimestre 2001 al secondo trimestre del 2006.

Tale accostamento è particolarmente evidente nel corso del 2005 e nelle prime due frazioni dell'anno in corso, periodi nei quali la dinamica di IVA01 segue quasi perfettamente l'andamento ciclico dei consumi (ritardati di un periodo). Ancora più evidente risulta il fatto che la crescita di IVA01 nel secondo trimestre è dovuta, prevalentemente, all'incremento nelle transazioni monetarie rilevate nei precedenti tre mesi.


Fonte: elaborazioni Ufficio Studi su dati ISTAT e MAGISTER, Monitoraggio, Tesoreria Erario

Avendo stabilito questa semplice relazione, è possibile effettuare anche delle ipotesi sull'andamento futuro di IVA01. Dalla lettura dell'ultimo rapporto di previsione delle Isae(2) si ricava che le quantità consumate dalle famiglie italiane "... hanno sperimentato un forte balzo nel primo trimestre di quest'anno che ha portato la spesa delle famiglie su un livello di circa l'1% più elevato rispetto alla media del 2006". Nello stesso rapporto si prevede un tasso di crescita dell'intero 2006 pari all'1,3 per cento, valore, questo, di molto superiore al + 0,1 per cento osservato per l'anno appena trascorso.

Dalla stessa fonte si traggono anche delle previsioni su un'accelerazione della dinamica dei prezzi al consumo (+ 2,3 per cento nel 2006 a fronte di + 1,9 per cento del 2005).

Il combinato disposto della previsione di incremento nelle quantità consumate e nei prezzi pagati per acquistarle, porta a concludere che, a parità di altre condizioni, la crescita di IVA01 tenderà a confermarsi per tutto il 2006.

L'Iva sulle importazioni
Lo stesso esercizio effettuato per IVA01 è stato replicato anche per l'Iva derivante dalle importazioni (IVA02). In questo caso, come indicatore macro economico sono state considerate le importazioni extra-Ue, rilevate mensilmente dall'Istat. Inoltre, poiché il criterio di registrazione delle importazioni fa sì che tale flusso risulti coincidente con il versamento dell'imposta, in figura 3 le grandezze Istat si riferiscono allo stesso trimestre a cui si riferisce il dato dell'Iva.

L'analisi grafica mette in luce il costante tasso di accelerazione nella crescita delle importazioni, registrato a partire dal primo trimestre del 2005, fino al massimo registrato nel primo trimestre del 2006. I secondi tre mesi hanno fatto registrare un rallentamento, anche se il tasso di crescita tendenziale risulta ancora molto elevato (prossimo al 20 per cento).


Fonte: elaborazioni Ufficio Studi su dati ISTAT e MAGISTER, Monitoraggio, Tesoreria Erario

Trattandosi di un aggregato monetario, è intuitivo concludere che gran parte della crescita sia dettato dalle recenti tensioni inflazionistiche fatte registrare dal prezzo del petrolio, voce che rappresenta una delle componenti più importanti delle nostre importazioni da Paesi extra-europei. A rafforzare tale conclusione, si sottolineano che analoghe tensioni si rilevano anche per altre materie prime indispensabili per i processi produttivi, come legno, carta, rame, alluminio, gomma, eccetera, che, per effetto della forte crescita economica dei Paesi asiatici, risultano particolarmente scarse e con quotazioni alle stelle(3).

Data la complessità dello scenario internazionale, qualsiasi previsione sarebbe azzardata. Si può, comunque, ipotizzare che, nel breve periodo, non si registreranno variazioni sostanziali delle tendenze in atto.

L'Isae, inoltre, prevede che, a causa del rafforzamento della congiuntura interna, nel corso del 2006 si dovrebbe rilevare un incremento degli acquisti dall'estero nell'ordine del 4,2 per cento. Come nel caso della domanda interna, anche per le importazioni, quindi, si prevede un'accelerazione nella crescita rispetto al 2005, anno nel quale le importazioni si sono incrementate, in termini reali, solo dell'1,8 per cento.

Le informazioni attualmente disponibili, fanno, dunque, presupporre che, a parità di altre condizioni, l'IVA02 dovrebbe far registrare nel 2006 un cospicuo aumento rispetto all'anno precedente.

Conclusioni
L'analisi svolta fornisce degli strumenti per analizzare le tendenze di fondo dell'andamento dell'Iva da ordinaria gestione e non può considerarsi esauriente per quanto riguarda la spiegazione della dinamica del fenomeno. Nell'intorno di queste tendenze, infatti, si possono collocare delle oscillazioni dovute al cambiamento di atteggiamento dei contribuenti nei confronti degli obblighi fiscali e/o del comportamento degli operatori economici. In questa sede, non è stato possibile apprezzare tali scostamenti, dati gli strumenti elementari di analisi congiunturale utilizzati.

Questa nota fornisce due contributi importati da un punto di vista del metodo.
Da un lato, mette in luce la ricchezza informativa inglobata in informazioni di carattere amministrativo (come è il gettito Iva), che può essere utilizzata anche per comprendere gli andamenti ciclici che caratterizzano il sistema economico.

Ma la considerazione più importante risiede nel fatto che contribuisce a effettuare un'operazione di trasparenza nell'analisi di una variabile chiave del sistema fiscale italiano. Contestualizzare la dinamica dell'Iva nell'ambito dell'evoluzione del quadro macro economico rappresenta una base di partenza imprescindibile per effettuare successive valutazioni circa l'impatto di azioni poste in essere dalle autorità di governo dell'Amministrazione fiscale.


NOTE:
1) Per un confronto omogeneo con i dati di gettito, si è utilizzata la versione non depurata dalla componente stagionale. Per ulteriori approfondimenti si rinvia alla nota congiunturale delle Ufficio Studi dell'Agenzia delle entrate.

2) Istituto di studi e analisi economica (2006) "Le previsioni per l'economia italiana", p. 10, luglio.

3) A proposito si veda il Sole 24 ore del 23 luglio 2006, "Allarme materie prime, imprese a secco", p. 17.
 
Stefano Pisani

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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