Lady Diana: il Garante vieta a 'Chi' di ripubblicare i dati sanitari. Inutile accanimento informativo


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Lady Diana: il Garante vieta a 'Chi' di ripubblicare i dati sanitari. Inutile accanimento informativo
Autore: Garante della privacy - aggiornato il 02/08/2006
N° doc. 1676

Garante per la protezione dei dati personali
 Comunicato stampa - 15 luglio 2006   
 

Lady Diana: il Garante vieta a "Chi" di ripubblicare i dati sanitari. Inutile accanimento informativo

L'Autorità Garante per la privacy (composta da Francesco Pizzetti, Giuseppe Chiaravalloti, Mauro Paissan e Giuseppe Fortunato) ha adottato oggi un provvedimento ad effetto immediato con il quale ha vietato al settimanale "Chi" di diffondere ulteriormente i dati personali di carattere sanitario riguardanti la Principessa Diana riportati nel servizio pubblicato nel numero in edicola. Il divieto del Garante è stato disposto nei confronti della Arnoldo Mondadori editore S.p.a., editrice di "Chi".

Nel servizio, oltre a fotografie della principessa nel momento in cui giungono i primi soccorsi, e ad altri dettagli analitici relativi alla sfera sessuale di una delle vittime, comunque indicati per commentare la dinamica dell'incidente, sono stati infatti riportati diversi dati personali sui risultati dell'autopsia.

La diffusione di tali dati è stata effettuata riproducendo anche documenti sanitari con i dettagli clinici, supportati da un annesso bozzetto prestampato su cui il medico legale ha indicato le ferite rilevate sul corpo di Lady Diana.

Tale diffusione - valutata dal Garante nel quadro di un servizio giornalistico che si caratterizza nel suo insieme per un accanimento informativo su un fatto risalente al 1997, con particolari anche impressionanti - lede manifestamente la dignità dell'interessata e risulta ingiustificata sul piano dell'essenzialità dell'informazione. In base al Codice sulla privacy e al codice deontologico dei giornalisti, infatti, la pubblicazione di dati sanitari è illecita anche quando riguarda persone decedute.

Il settimanale non potrà quindi più ripubblicare i dati e le informazioni di tipo sanitario riguardanti la Principessa Diana. Il mancato rispetto del divieto comporterà l'applicazione di sanzioni penali.

Copia del provvedimento, è stato inviato al competente consiglio regionale e al Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti.

Va ricordato, infine, che il provvedimento applica principi che valgono per tutte le testate giornalistiche.

Roma, 15 luglio 2006

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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