Politiche del personale, l'Agenzia fa scuola - Intervento del direttore al convegno Cnel.


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Politiche del personale, l'Agenzia fa scuola - Intervento del direttore al convegno Cnel.
Autore: Chiara Ciranda - aggiornato il 29/11/2007
N° doc. 4866
29 11 2007 - Edizione delle 14:30  
 
Intervento del direttore al convegno Cnel

Politiche del personale, l'Agenzia fa scuola

Romano: "Giusto riconoscimento a quanti operano in prima linea"
 
Una pubblica amministrazione più efficiente è possibile. Lo ha detto il direttore dell'Agenzia, Massimo Romano, nel corso del convegno sulle politiche del personale del lavoro pubblico tenutosi questa mattina a Roma presso la sede del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (Cnel).
Dopo i saluti del presidente del Cnel, Antonio Marzano, il direttore Romano ha presentato "il caso Agenzia" nelle strategie di gestione delle risorse umane. Un'esperienza all'avanguardia, pur tra "varchi e strettoie", come dice il titolo del convegno, che fa dell'Amministrazione finanziaria un punto di riferimento attendibile per le amministrazioni che vogliono innovare.
Alla tavola rotonda sono poi intervenuti Alessandro Garilli, ordinario di Diritto del lavoro all'Università di Palermo, il vice presidente Giuseppe Acocella e il consigliere Cnel Elio Ciaccia, Luca Anselmi, coordinatore del Comitato per lo studio dell'azione amministrativa presso lo stesso Consiglio, e Girolamo Pastorello, direttore del Personale delle Entrate. A coordinare il dibattito Dino Pesole, giornalista del quotidiano Il Sole 24 Ore.

Nel suo
intervento, Romano ha parlato della correlazione tra propensione all'evasione fiscale e qualità della P.A., sottolineando come il pagamento delle imposte sia "l'elemento cardine del patto sociale". "L'agenzia delle Entrate - ha detto il direttore - deve per prima porsi il problema di promuovere modelli di gestione e amministrazione del personale in grado di superare comportamenti che hanno contribuito a danneggiare la reputazione del lavoro pubblico". Perché, essa è, tra le amministrazioni pubbliche "quella che più direttamente deve farsi carico dell'onere di favorire la tax compliance", ovvero l'adesione spontanea dei contribuenti agli adempimenti fiscali.

Romano ha poi parlato del modello Agenzia e degli elementi su cui esso si basa: valorizzazione professionale, nuove modalità di reclutamento, migliore organizzazione professionale, sistemi di progressione basati sulla valutazione delle capacità, attenzione all'etica, valutazione dei dirigenti, controllo di gestione e audit interno. Una ricetta che ha funzionato, anche se ci sono dei margini per fare un ulteriore passo avanti. "L'Agenzia - ha detto Romano accennando alle 'cose da fare' - chiede regole per la valorizzazione delle professionalità secondo criteri meritocratici".

Il direttore ha inoltre auspicato l'istituzione della figura dei "professional" nell'Amministrazione finanziaria che potrebbe raccogliere il personale in servizio da un certo numero di anni nella terza area funzionale, "che abbia maturato elevata specializzazione o competenza particolarmente vasta nella trattazione delle questioni di maggiore complessità e delicatezza". "L'introduzione di questa figura - ha notato il vice presidente Acocella - consentirebbe anche di limitare il ricorso alle consulenze".

In apertura, il presidente del Cnel aveva commentato positivamente l'attività portata avanti dall'agenzia delle Entrate, a dieci anni dalla nascita dei primi uffici. "L'Amministrazione finanziaria ha raccolto al meglio la sfida dell'innovazione per un Fisco più efficiente", ha detto Marzano prima di parlare delle conseguenze prodotte dall'evasione fiscale. "Una diffusa evasione determina una pressione più alta sui contribuenti più onesti oltre ad alterare la concorrenza tra le imprese e tra i professionisti, indebolendo gli onesti". Tornando al "modello Agenzia" per la gestione del personale, è positivo anche il parere di Garilli: "L'agenzia delle Entrate - ha detto il professore - è riuscita a rappresentare una sorta di isola nel panorama del pubblico impiego italiano".

Come poi sia riuscita a farlo lo ha spiegato, nei particolari, il direttore centrale del Personale dell'Agenzia, Girolamo Pastorello: "Il cambiamento, per poter essere attuato, deve essere pienamente condiviso a medio/lungo termine, e noi in questo processo abbiamo coinvolto tutti i 36mila dipendenti". Pastorello ha ribadito che il consenso è fondamentale, come fondamentale è che gli attori del cambiamento siano degli attori "illuminati". Plauso ai sindacati, che sono stati protagonisti insieme all'Agenzia di questa grande opera di migrazione del personale dal vecchio modello al nuovo. A questo proposito, Pastorello ha detto: "tutto ciò è stato possibile grazie alla partecipazione delle nostre organizzazioni sindacali. Per realizzare l'obiettivo in questi anni siamo cresciuti insieme: i sindacati sono diventati più possibilisti, noi più realisti. E così l'Agenzia adesso fa scuola". "E può porsi come punto di riferimento per le altre pubbliche amministrazioni", ha commentato Anselmi.

Quanto al futuro, occorre - ha detto Romano - "poter procedere alla selezione dei migliori giovani sul mercato del lavoro garantendo la sostituzione di quanti vanno in pensione. Il piano di assunzioni straordinario mirato al potenziamento delle strutture di accertamento si inserisce in questo processo". Ma nel futuro dell'Amministrazione finanziaria c'è anche un maggiore riconoscimento per chi opera nelle strutture operative locali, a partire da quelle più grandi. "Per contro sarà resa più snella la struttura di comando, rivedendo le funzioni dirigenziali intermedie sia a livello centrale che regionale". Per noi - ha concluso il direttore - "si tratta di guardare avanti nella consapevolezza che un'Amministrazione finanziaria ancora più efficiente è possibile. Ce lo chiede il Paese, il nostro impegno sarà totale".

 
Chiara Ciranda
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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