Il mondo economico-finanziario chiede alle imprese la predisposizione di situazioni veritiere redatte secondo criteri di universale accettazione e, nel tentativo di soddisfare tale richiesta, appositi organismi internazionali provvedono a formulare regole sempre più stringenti così da evitare comportamenti difformi.
I principi contabili internazionali, noti da decenni, sono utilizzati da un sempre maggior numero di imprese e, negli ultimi tempi, a seguito della decisione europea di adottarli dai bilanci 2005 per le società quotate, se ne parla e se ne scrive con sempre maggior frequenza.
Da sempre nella nostra rivista trattiamo il tema dei principi contabili, convinti del compito di diffondere la conoscenza di un argomento basilare per chi si occupa, a qualunque titolo, di bilanci e non potevamo quindi esimerci dal farlo ora, tanto più che la riforma del diritto societario richiede cambiamenti ai criteri sinora seguiti: il disinquinamento fiscale è senz’altro il più noto, ma non meno rilevante l’introduzione della funzione economica delle attività e passività. Elementi tutti che tendono ad indirizzare verso principi contabili riconosciuti internazionalmente.
L’esposizione segue l’ordine delle posizioni di bilancio cercando di integrare i diversi principi che incidono su una stessa voce con altri documenti non trascurabili quali il Codice Civile o i documenti emessi dall’Organismo Italiano di Contabilità.
Si è voluto concentrare l’attenzione sui punti ritenuti più interessanti per la loro diversità dai principi sinora seguiti e per la loro presunta frequenza.Summa si augura che quanto pubblicato in questo numero sia un aiuto ad acquisire una maggior familiarità con gli IAS/IFRS e loro interpretazioni, una sollecitazione ad approfondire gli argomenti di maggior interesse attingendo alle fonti originali e costituisca una sollecitazione ad un costante aggiornamento professionale.
Pietro Portaluppi
