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SABATINI BIS
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di
Marino Longoni
La Sabatini bis sta per entrare nella fase operativa. Le imprese intenzionate a fare
investimenti in beni strumentali, compreso il software, potranno inoltrare domanda di
finanziamento a partire dal 31 marzo. Il beneficio ottenibile è uno sconto del 2,75%
sul tasso di interesse. E la possibilità di beneficiare della garanzia del fondo cen-
trale fino all’80% del finanziamento richiesto. L’operazione è finanziata e garantita
da Cassa depositi e prestiti, che, sempre più spesso, sta surrogando la mancanza
di liquidità del sistema bancario attingendo naturalmente al risparmio postale degli
italiani.
Tutto sommato non siamo di fronte ad un’agevolazione per la quale valga la pena
di strapparsi i capelli. Anche il nome di Sabatini bis sembra più un’operazione di
marketing politico (che ha creato non poche aspettative e ora rischia di innescare
altrettanti delusioni), perché le affinità con la vera e propria Sabatini (che consentiva
anche di coprire l’affidamento con una garanzia posta a carico del venditore del
bene) sono piuttosto evanescenti. In fin dei conti, lo sconto del 2,75% può essere
significativo per grossi investimenti e per imprese in buone condizioni attualmente
in grado di spuntare interessi del 3% o poco più. Per imprese fuori dall’eccellenza,
soggette a tassi che arrivano al 7, all’8% e anche oltre, si tratta di un contributo
modesto, tanto più se si considera che magari la banca potrebbe cercare di fare un
piccola cresta all’agevolazione aumentando il suo spread. Ma questo è quello che
passa il convento. E si tratta pur sempre della più importante forma di agevolazione
disponibile per le piccole e medie imprese. Anzi, praticamente l’unica per le imprese
del Centro-Nord.
Qualche problema potrebbe crearlo la tempistica. Si è già detto che le domande di
finanziamento potranno essere presentate a partire dal 31 marzo. Ma i fondi sono
ad esaurimento. La possibilità di intercettarli è quindi legata ai tempi dell’istruttoria
bancaria. Perché solo dopo questo adempimento verrà inoltrata la domanda per la
Sabatini bis. Oltretutto per le imprese più deboli è facile prevedere tempi più lunghi
perché la banca subordinerà l’operazione alla concessione della garanzia da parte
del Fondo centrale di garanzia. Con la necessità di allungare il percorso, aumentan-
do il rischio di arrivare in tavola quando non sono rimaste più nemmeno le briciole.
Insomma, siamo in tempi di vacche magre: ben venga anche un modesto contributo
finanziario per piccole e medie imprese che sono intenzionate a investire. Ma per
favore evitiamo la retorica che vorrebbe la Sabatini bis come strumento decisivo per
far ripartire il sistema economico del Belpaese. Non è proprio il caso.
Sabatini bis in rampa di lancio
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